Alle porte di Milano, precisamente nel borgo del Castellazzo si trova una delle più prestigiose ville di delizia della Lombardia: Villa Arconati.
Quando ero piccola sognavo di poter entrare in Villa Arconati. In quegli anni, i novanta, la villa era chiusa. Spesso, quando passavo in auto con mio papà e mia mamma ci fermavamo un pochino ad ammirare il suo splendore. Guardando l’antica facciata desideravamo che quel luogo magico, affascinante e misterioso venisse aperto al pubblico.
Molti anni dopo, esattamente nel 2008, andai a visitarla. Ero emozionatissima, stavo per realizzare un sogno!
Ma, durante la visita rimasi scioccata e quello che vidi mi fece arrabbiare. Non potevo credere che una villa così bella fosse stata totalmente abbandonata per tanti, troppi anni.
La settimana scorsa sono tornata a visitarla per fare un po’ di foto e perché, nonostante lo stato di abbandono, un pezzettino del mio cuore le apparterrà sempre. Il mio amore per lei iniziò dai racconti di mia nonna, quando da bambina andava con i suoi fratelli per spiare dal cancello l’ultima marchesa che abitò nella villa.
Questa volta conoscevo già i luoghi che avrei visitato e come li avrei trovati. Invece, contro ogni aspettativa la trovai diversa. Nel 2009 iniziarono i lavori di restauro e molti si sono conclusi questa estate. Villa Arconati sta tornando a risplendere!
Dentro Villa Arconati
Nel 1610 Galeazzo Arconati comprò la proprietà del Castellazzo in cui vi erano una casa nobile, delle corti ed una cascina. Galeazzo Arconati amava l’arte e la scultura e fece della villa una casa museo che ospitò molte opere famose. Giuseppe Antonio Arconati nel 1742, in seguito ad un visita alla Reggia di Versailles, decise di trasformare Villa Arconati in un luogo di delizia con sale affrescate e un grande parco con giochi d’acqua ed animali esotici e rari.
Superato l’ingresso e proseguendo verso il cortile interno chiamato Corte dei Nobili si entra nel cuore della villa. Dal cui cancello che la separa la corte dal giardino si ha una bellissima prospettiva su una delle principali vie del giardino.
Durante i restauri della cancellata sono stati scoperti dei giochi d’acqua all’interno delle statue.
Il giardino alla francese, uno dei pochi presenti in Italia, conserva ancora parte dei teatri costruiti per stupire gli ospiti. Ogni teatro è decorato con statue, fontane con giochi d’acqua e spazio per orchestra. Il Teatro di Diana, il principale della villa, veniva utilizzato per gli spettacoli di danza, teatro e concerti.
Il Teatro di Andromeda, situato in un piccolo angolo nascosto del giardino, aveva i migliori scherzi d’acqua. Questi si attivavano al passaggio dei visitatori che cogliendoli di sorpresa schizzavano acqua dal pavimento.
L’ultimo teatro del giardino è il Teatro Grande, anche detto “Quattro Stagioni”, poiché nei quattro angoli tra gli alberi sono nascoste quattro statue raffiguranti le quattro stagioni.
I giochi d’acqua erano attivati dalle persone, ma l’acqua arrivava alle fontane grazie ad un’opera di ingegneria idraulica all’avanguardia: la Torre delle Acque, che venne progettata e costruita secondo gli studi compiuti da Leonardo Da Vinci.
Davanti alla Torre delle Acque si trova la Limonaia anche detta “Serra degli Agrumi”, un caratteristico edificio un tempo utilizzato per offrire delle fresche granite agli ospiti. Oggi, in seguito al restauro la Limonaia accoglie mostre di artisti.
Altro luogo importante era la Voliera in cui gli ospiti potevano osservare gli uccelli esotici che la famiglia Arconati allevava.
Il parco ospita opere d’arte e d’architettura: la Fontana dei Draghi del Procaccini introduce al Teatro di Diana.
Un giardino di limoni, un tempo pianta sconosciuta agli abitanti di Milano, incuriosiva gli ospiti, specialmente gli uomini che conversavano di affari ad argomenti maschili nel Teatro di Ercole.
Il Parterre delle Ballerine alla francese prende il nome dagli alberi a forma di ballerine che decorano ai lati dei viali.
La mia visita proseguì con il piano terra. All’interno si susseguono una dietro l’altra bellissime sale; tutto è affrescato: pareti, fregi, porte, soffitti e persiane interne.
Dopo le sale si giunge al Salone del Museo pensato da Galeazzo Arconati come luogo in cui mostrare tutte le sculture che possedeva; ora né è rimasta solamente una: il Pompeo Magno. Un tempo in quella galleria venne custodito il Codice Atlantico di Leonardo Da Vinci, comprato dalla famiglia Arconati ed in seguito decifrato da loro stessi per costruire i giochi d’acqua del giardino.
Una porta alla sinistra del Pompeo Magno conduce ad un cortile interno di passaggio per la scuderia.
Durante la mia prima visita alla villa visitai solamente una sala del piano nobile poiché le altre erano chiuse. Ora tutto il piano nobile è visitabile. Un ampio scalone interamente affrescato, rappresentante lo stemma delle famiglie ed il dio Apollo conduce al piano nobile della villa. Un calco seicentesco del Laocoonte decora l’ammezzato dello scalone.
La prima stanza è la sala di rappresentanza affrescata da fratelli Galliari. L’affresco mostra il mito di Fetonte che si affaccia dall’alto guardando ogni visitatore.
La visita continuò con le stanze dedicate alle donne. La stanza in cui venivano allevati i bambini, una camera da letto, una galleria interamente affrescata. Poi, la camera da letto della signora Arconati, la sala da lettura ed una cappella segreta. Vedere una cappella segreta in un reggia è piuttosto insolito. La famiglia Arconati desiderava costruire una cappella all’interno della villa, ma per fare ciò gli fu detto che oltre a versare delle tasse avrebbero dovuto condividere la cappella con il popolo del borgo. Questo alla famiglia Arconati non piacque e decisero di costruire una cappella privata segreta, nascosta dietro una porta simile alle altre.
L’ala opposta del palazzo era dedicata agli uomini. La sala principale della zona maschile era la Sala Da Ballo che un tempo, come Versailles, aveva molti specchi sulle pareti per migliorare l’illuminazione durante le ore serali.
Villa Arconati ora è una scatola vuota; al piano nobile non è possibile vedere l’antico arredamento perché fu venduto all’asta durante gli anni di abbandono. Questo è un vero peccato, ma lo splendore e il valore storico della villa sono inestimabili. Vale la pena visitarla.
Qualche curiosità
Ogni estate, durante Festival di Villa Arconati, alla villa si tengono moltissimi eventi e concerti di cantanti famosi.
Il Parterre delle Ballerine è stata la location della prima e seconda stagione di Bake Off Italia – Dolci in Forno
E’ stata il set di molti film degli anni ’70 e ’80 e telenovela.
Per vedere tutte le mie foto di Villa Arconati guarda gli album su Flickr e su Pinterest.
Informazioni turistiche e mappa
La Villa Arconati si trova in Via Madonna Fametta 20021 Castellazzo MI
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Si può visitare la villa il Venerdì, Sabato e Domenica dalle 10:30 alle 18:30 da Maggio ad Ottobre.
Il costo del biglietto varia a seconda della visita. Per visitare il parco ed il piano terra della villa senza visita guidata il costo è: Adulti 4 €, Ridotto (bambini fino a 12 anni) 3 €, Bambini fino a 6 anni gratis. Il piano nobile è visitabile solamente con visita guidata (parco con piano nobile): Adulti 7 €, Bambini (fino a 12 anni) 5 €, Bambini fino a 6 anni gratis.
Per maggiori informazioni visita il sito ufficiale
2 commenti
Ciao Laura,
ottimo post!
Vicino a Castellazzo, se vuoi, c’è anche la Villa Litta di Lainate. Te la consiglio!
Ciao Paolo!
Grazie!
Sono stata a Villa Litta un paio di volte, l’ultima è stata a settembre per la rievocazione storica. Il ninfeo è magnifico