18 Gennaio 1926, Porta Venezia: l’Albergo Diurno Metropolitano veniva inaugurato e aperto al pubblico. Ai tempi, Porta Venezia era il punto di arrivo per i viaggiatori che raggiungevano Milano in treno e l’Albergo Diurno era per loro un luogo in cui lavarsi e sistemarsi dopo un lungo viaggio.
Il fascino di un tempo
Appena superato l’ingresso, giusto il tempo di alzare lo sguardo o di battere le ciglia, ci si ritrova in quell’epoca. Sotto la polvere terme, negozi di barbiere, manicure, pedicure, parrucchiere per signore, bagni, agenzia di viaggi, fotografo e biglietterie conservano ancora la bellezza delle decorazioni in stile Déco dei tempi.
Sulla sinistra dell’ingresso vi sono le biglietterie dell’ATM e delle Ferrovie dello Stato con banconi ed insegne originali. Subito dopo l’ingresso, un ampio bancone con la cassa invitava le persone a fermarsi per pagare i servizi di cui volevano usufruire.
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E’ ancora possibile vedere i prezzi aggiornati circa a metà del ‘900.
L’Albergo Diurno Venezia era il più elegante della città, per questo motivo i servizi non erano alla portata di tutti.
Nelle grandi capitali europee, come Londra, esistevano già i bagni pubblici. Piero Portaluppi progettò l’Albergo Diurno Venezia prendendo spunto da questi e aggiungendo molti servizi utili ai viaggitori e donando al luogo un tocco di eleganza.
Nel salone a colonne vi sono delle piccole stanze: parrucchiere per signora, pedicure, manicure e barbiere. L’arredamento originario è stato sostituito nel corso degli anni, ma in molte stanze è ancora visibile l’ultimo utilizzato.
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In fondo al corridoio centrale, nel pavimento, è visibile un solco lasciato dal bancone del bar, ora non più visibile. Il bar disponeva di bibite per rinfrescarsi, come per esempio di Coca Cola.
All’epoca i bagni erano chiamati terme ed erano suddivisi in: gabinetti con solo il wc, bagni con lavabo e doccia e bagni completi con lavabo, wc, vasca e stufa. I bagni completi erano i più costosi e le decorazioni erano più curate. Tutti i bagni erano provvisti di luce luce rossa per indicare che il bagno era occupato.
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L’abbandono dell’Albergo Diurno Venezia
L’Albergo Diurno Venezia è stato frequentato fino al 2006 quando l’ultimo negozio, il barbiere, venne chiuso e abbandonato. Ora il Diurno è visitabile solamente in giornate di apertura straordinarie organizzate dal FAI.
Non è ancora stato deciso il futuro del Diurno. Personalmente spero in un restauro e nell’apertura al pubblico per permettere a chiunque di poter ammirare un luogo a noi non comune ma molto utilizzato nel passato.
Puoi vedere tutte le foto che ho scattato nel mio album su Flickr
Informazioni pratiche
L’Albergo Diurno Venezia si trova in Piazza Orbedan, Milano. L’accesso è affianco alla scala dell’uscita della fermata Porta Venezia (linea M1 – rossa).
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E’ possibile visitare l’Albergo Diurno Venezia il 16 e 23 Gennaio 2016 dalle 10:00 alle 18:00. Vi consiglio di recarvi all’apertura per prenotare la visita ed essere sicuri di riuscire a visitarlo. La visita è solamente guidata e gratuita (alla fine della visita viene chiesta un’offerta libera)
6 commenti
Bellissimo sto posto! Ispira un sacco! 🙂
E’ bellissimo! Quando ero piccola mia nonna mi raccontava di questi posti e che non potevano lavarsi in casa perché non c’era il bagno, penso sia uno dei pochi rimasti 🙂
Un restauro sarebbe proprio una bella idea. Le aperture occasionali tendono a far dimenticare il posto, secondo me. Chissá.. in caso, facci sapere 🙂
Anche secondo me le aperture occasionali tendono a far dimenticare però nelle poche giornate di apertura c’è stata molta gente tanto che la prima volta che andai all’ora di pranzo era già tutto prenotato e sono dovuta tornare il week-end dopo. Molte persone si ricordavano del posto perché lo frequentavano vent’anni fa. Parlando con i volontari mi è stato detto che l’hanno riaperto per farlo conoscere e che in futuro potrebbero tenerlo sempre aperto. Io lo spero! Vi farò sapere 😉
Ma che bel posto! Ti riporta indietro nel tempo e noi adoriamo i luoghi che si sono fermati ad una certa epoca, luoghi magari sconosciuti ai più.. Bello! Davvero! Anche se dovrebbero magari tenerci di più proprio per non farlo passare troppo inosservato! Un bacio 🙂
Io non lo conoscevo ma molte persone di Milano si perché fino a vent’anni fa era ancora frequentato. Anche secondo me dovrebbero restaurarlo per non farlo passare inosservato. E’ troppo bello per essere dimenticato! Un bacio 🙂