Londra è una città immensa e certamente non è possibile visitarla in un giorno. Tuttavia, ogni tanto scappare dalla quotidianità anche solo per qualche ora può farci sentire meglio. Il weekend a Londra non è stato solamente una boccata d’aria in un periodo molto intenso, ma un vero e proprio divertimento.
Per i 18 anni di mio fratello Gabriele, organizzammo un percorso a prove di “coraggio” per le strade di Londra, prendendo spunto dal conosciuto programma televisivo Pechino Express. Ma questa è un’altra storia che ti racconterò più avanti, se avrò il consenso di mio fratello.
Come anticipavo prima, pretendere di visitare bene Londra in un giorno è assurdo, ma non impossibile se ci si concentra esclusivamente su alcune zone oppure luoghi che si desidera visitare, dando loro una priorità. Mio fratello era già stato a Londra durante una vacanza studio, quindi visitammo i luoghi che ancora non aveva visitato, concedendoci anche una piacevole passeggiata per ammirare i “must visit” della città.
Partiamo!
Il primo giorno non fu uno dei più fortunati. Infatti, il nostro volo arrivò all’aeroporto di Malpensa con 5 ore di ritardo, facendoci perdere metà giornata di un viaggio già molto breve. Inoltre, come se il lungo ritardo non fosse bastato, al nostro arrivo a Gatwick trovammo tutti i treni in ritardo di almeno mezz’ora (non solo i treni italiani viaggiano con spiacevoli ritardi). Se come noi, arrivati all’aeroporto hai poco tempo oppure non vedi l’ora di raggiungere la città ti consiglio di appoggiarti a EasyTerra, un’azienda che offre un servizio di comparazione prezzi delle migliori compagnie di autonoleggio, proponendo sempre la soluzione più conveniente. Nel territorio di Londra opera nel centro città e negli aeroporti di London City, Gatwick, Southend (aeroporto sul Mare del Nord da cui abbiamo fatto ritorno a Milano), Stansted, Luton, ed Heatrow, l’aeroporto internazionale.
Per il pernottamento scegliemmo un hotel carino in zona Earl’s Court, molto vicino alla Tube (metropolitana) e non molto distante dal centro. Il nostro tour iniziò con la visita della stazione King’s Cross, la cui fama la deve senz’altro alla scrittrice Rowling, nel quale immaginò un binario nascosto accessibile solamente agli studenti della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Se anche tu sei un’amante di Harry Potter avrai capito subito per quale motivo ci recammo alla stazione… Per scattare una fotografia al binario 9 3/4! Per l’occasione consegnammo a Gabriele il mantello di Harry Potter.
È stato un momento bellissimo: non solo le persone in coda chiedevano a mio fratello di scattare una foto insieme, bensì l’intera folla gli cantò Happy Birthday! Gabriele era molto felice per i festeggiamenti che gli dedicarono. Alla fine, non ho saputo mantenere il segreto…
Gabry perdonami!
Usciti da King’s Cross prendemmo al volo un Double Bus per raggiungere Piccadilly Circus. Illuminata di notte è magnifica!
Dopo qualche foto, arrivò l’ora di cena e ci recammo in un pub, poco distante da Piccadilly Circus, dove avevamo prenotato un tavolo per festeggiare i 18 anni di Gabriele.
Il giorno seguente la sveglia squillò presto. Avevamo poche ore per visitare la capitale inglese prima di recarci alla stazione. Le prime tappe della mattina furono Buckingham Palace e Saint James Park, un’intera area silenziosa nel pieno centro città. Ho amato questo parco perché è una vera oasi di relax, nel quale è possibile passeggiare e fotografare scoiattoli!
Proseguimmo la nostra camminata verso il Big Ben, sfortunatamente coperto dall’impalcatura per il restauro che si concluderà nel 2022. Lungo il tragitto incontrammo le famose cabine telefoniche con le quali scattammo fotografie divertenti. Non solo, in una cabina riuscimmo ad entrare in 5 adulti!
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Raggiungemmo poi il London Eye, ma non vi salimmo perché alcuni del gruppo soffrono di vertigini.
L’ora del rientro si stava avvicinando così decidemmo di non raggiungere il Tower Bridge a piedi. Tuttavia, ogni tragitto in bus regala sempre molte emozioni, soprattutto se al secondo piano di un Double Bus! Proprio quest’ultimo ci portò ai piedi del The Shard, grattacielo di cui, da amante dell’architettura, ne sono perdutamente innamorata.
Arrivammo quindi alla Torre di Londra per poi recarci al Tower Bridge. Solo in quel momento, osservando i suoi fantastici dettagli architettonici, capii perché è uno dei simboli della città.
Dopo averlo attraversato e essere stati piacevolmente dondolati dal ponte levatoio ci recammo all’ultima tappa delle nostre 24 ore a Londra: il Globe Theatre, ricostruzione fedele dell’antico teatro di Shakespeare. Tuttavia, la sfortuna ci accompagnò fino alla fine…. non riuscimmo ad entrare in quanto è visitabile esclusivamente con visita guidata il cui orario era successivo alla partenza del treno per l’aeroporto.
Londra ci rivedremo presto!
Durante questo viaggio non abbiamo scoperto la vera Londra, forse nemmeno possiamo dire che esserci stati veramente e di averne assaporato l’essenza. Il tempo che le abbiamo dedicato fu veramente poco. Tuttavia, ogni tanto fare un viaggio toccata e fuga e non prendersi sul serio ringiovanisce lo spirito.
Dimenticavo, questo pazzo viaggio è nato da un’idea mia e di mia sorella Valeria. Gabriele non sapeva nulla. Lo svegliammo alle 4 del mattino del 19 ottobre, giorno appunto del suo diciottesimo compleanno. Lo bendammo e portammo all’aeroporto di Malpensa, dove tolta la benda scoprì la destinazione.
L’articolo è stato scritto in collaborazione sponsorizzata con Easy Terra.
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